venerdì 1 luglio 2011

Tutto a suo tempo, e beviamoci sto te


Lei è una tizia a posto, una di quelle che si divertono e non hanno paura di dire la loro. Bella, chiaro, ma in maniera indiretta: una lentiggine sul naso, più che un occhio ombrettato.  Lui è un timido che, come tutti i timidi, ha dovuto scegliere tra il soccombere alla riservatezza endogena e l'esagerazione da buffone, unici due modi in cui la patologia plasma i suoi sofferenti. Chiaro poi che entrambi non sono quello che sembrano, che originalitè.
Detto questo, la storia va avanti a strappi e singhiozzi, con una lei che tradisce oceani di insicurezze e un lui inaspettatamente roccia, piccola tartaruga millenaria sotto una corazza gialla e verde, per dirne una. In mezzo non c'è posto per nessun altro - nessun altro che in definitiva si riveli un personaggio rilevante - perchè il piccolo mondo che rappresentano è in realtà tutto l'universo, stelle comprese. Le cose che succedono, secondari avvenimenti di questo sporco mondo, restano sempre sullo sfondo, perchè in primo piano l'unica e necessaria esplicazione del tutto è un incontro di satelliti che finiscono agganciati e non si mollano più. Mai del tutto, per lo meno.
Quello che succede, a tagliar corto, è l'esplicarsi di due persone, che pur in un incontro di esistenze rimangonono sempre e solo due, fotografate nelle loro glorie e nelle loro miserie, uomini come tutti in cerca di un posto nel mondo e di una tavoletta di cioccolato nella credenza.

La storia di questi due mi piacerebbe scriverla, anche se in mezzo ci sono troppe cose che mi pungono qua e là, mi infastidiscono, mi sfuggono come schifosissime anguille, mi fanno quasi piangere e mi fanno arrabbiare decisamente troppo. E' possibile amare e odiare i tuoi stessi personaggi? Non li dovresti, piuttosto, voler accarezzare di piccoli gesti delicati per farli crescere forti e robusti, affinchè siano pronti ad affrontare la vita? E allora mi sa che quella non pronta sono io (o non adatta? non capace? non interessata a?), e la storia non è ancora quella storia, e mi mancano ancora dei pezzi e che pezzi, e le urticanti sensazioni me le devo ascoltare per bene, perchè staranno pur tentando di dirmi qualcosa.
Tutto a suo tempo, e beviamoci sto te.

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