domenica 3 febbraio 2013

Annegare blu


Quanti minuti di lucidità mi rimarranno, prima di ripiombare nell'ineludibile abitudine al languore famigliare?
Pochi, e in queste manciate di attimi soffocati in mani sudate mi ci perdo, buttata sotto a forza da mani che mi spingono a ingoiare acqua e sale, acqua e sale, acqua e sale.
La lezione - oh, novità - non si lascia imparare, riemergo sempre coi polmondi gonfi d'acqua, senza la forza di rifiutarmi. Che non è forza, ma coraggio, quello che mi manca.
Sono  le lotte che mi vinsero, a trionfare a ogni primo del mese, a ogni dieci, venti, trentuno.
Stavolta i lividi hanno toccato la carne, mi dico e mi sento, ma l'inettitudine avrà studiato dai maestri, e coprendosi ancora una volta con cappotti pesanti, non saprò scansarla quando mi passerà accanto ammiccante. 


Stammi lontana, me.

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