giovedì 4 agosto 2011

Se una notte d'estate una viaggiatrice


E farsi un giro in macchina, di quelli lunghi e leeeenti, coi finestrini giù e l'aria che ti fa le capriole sulle braccia nude, e qualche stella che se ti pieghi la vedi, là, sopra questi campi che sono la mia terra, che spesso non mi piace ma in questi momenti sì, e buttare gli occhi nel grano, perdercisi dentro, e seguire con lo sguardo la riga bianca di confine, oltre la quale il nero è notte e potrebbe essere di tutto.
Sere in cui la compagnia dei miei pensieri è meglio di qualunque telefonata, televisione, chat, bip. E infine prendere lente quelle strade che di giorno hanno addosso la fretta di gente che non ha tempo di accorgersi che loro portano sempre da qualche altra parte, sempre un po' più in là, se uno un giorno volesse scoprire dove vanno a morire.
E iniziare a corteggiare serratamente la manopola del volume, perchè quando trovi canzoni come questa, cantare in preda allo spirito divino di una Tina Turner de noantri è puro pilota automatico. Scivolo.

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