lunedì 29 agosto 2011

Bricolage e altri passatempi cerebrali

Ma, andando all'osso, noi, esseri umani, siamo un insieme di piccoli cassettini che sono riempiti dalle (con le) varie persone che entrano a far parte della nostra vita? E, tipo, quando una persona è importantissima per noi si becca il cassettone grande, quello della biancheria e dei soldi di scorta? E poi, quando esce dalla nostra vita? Sarà sempre il suo cassettone, con dentro le cose solo sue, i suoi sorrisi e le sue pose più belle e le canzoni che solo lei e i suoi capelli e il suo vestito più elegante mischiati coi nostri ricordi di lei? Che quando gli passiamo accanto andando in un'altra stanza di noi, a volte succede che ci fermiamo e lo apriamo e tiriamo fuori qualcosa che ha un senso solo nell'allora, e poi riponiamo tutto con cura ancora lì dentro, tra la carta velina, che non si sciupi e non sgualcisca? O diventa luogo da subaffittare ai nuovi che arrivano a sostituire, che c'è da far spazio che giungono calzini freschi di filo? Com'è che funziona? Si cambia nome sul campanello? E la persona che c'era un tempo? Spodestata del sommo angolo, le resta almeno in affidamento (lo spazio di ) un piccolo cassettino di cui non ricordava di aver conservato la chiave finchè un giorno s'è messa le mani in tasca e se l'è trovata fra le dita?
Io il cassetto F. lo vorrei avere ancora in custodia, se possibile. Che lì dentro c'è una che ero io, ogni volta.

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