venerdì 22 aprile 2011

La matematica delle cinque dita

La matematica delle cinque dita non è più per me.
Quando ci penso, mi si gonfia il petto, espiro forte forte, e sento di essere più grande, nel mio piccolo piccolo mondo fatto di cose che volevo e cose che credevo di volere.
Sarà ancora difficile, per la mia impostazione di logica-illogica-mezzo scienziata, ma la mezza parte di me fatta di solarità sta prendendo il sopravvento sulla lunarità, in questo miscuglio senza dosi da ricetta che mi ritrovo ad essere.  
Chi dice che il tempo non può cambiare le persone, non ha mai attraversato davvero quel cortile assolato e sporco che è la vita, limitandosi alle lusinghe di cartapesta dei pensieri su di essa.
E mi frega relativamente delle risposte che credevo di dover dare al mio specchio che, ho scoperto, non è lì per combattermi.
(Gioia sconosciuta, preziosa come una perlina sulla sabbia per i più).



2 commenti:

  1. Lo specchio non ti combatte perchè ti riflette figa.
    E fa bene.
    E fai bene.
    che scrivi...

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  2. Io a te ti conosco, marrano. Ma Justy è tornata?? (il nome internazionale lA proietta nella scena più ampia, che merita). Ma è roba nuova? Figoo!
    Dille che ho un lavoretto per lei, quando finisce con le regioni d'Italia e i mancini (che poi pure lei mena di sinistra). Calorosità.

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